Quanti di noi hanno fantasticato, da bambini, sulle “città fantasma” del vecchio West? Eppure magari non in molti sanno che, proprio a pochi chilometri dal centro di Savona, esiste un paese abbandonato. Si tratta di Cà di Ferrè, nella zona di Naso di Gatto.
Il paesino si compone di alcune case e di una chiesetta in pietra, dedicata a Santa Maria Maddalena ed aperta al culto nel 1789. Il piccolo edificio religioso fino a poco tempo fa era preservato dai vandali grazie a una porta a doppio battente e a un catenaccio. Divelte queste difese, però, lo scempio è cominciato: ora si trova in una condizione desolante, non imputabile al tempo che passa ma unicamente alla stupidità umana.
Tra l’altro la chiesetta è uno dei due edifici in mano pubblica presenti nel borgo, di proprietà delle Opere Sociali ma concessa in comodato all’ente ecclesiastico a cui, ai sensi del codice civile, competerebbe la manutenzione: essendo chiusa al culto, però, non sembrano prevedibili interventi di conservazione. L’altra costruzione delle Opere Sociali sono le ex scuole elementari, anch’esse da tempo abbandonate e poste in vendita – l’annuncio campeggia tutt’ora sulla pagina web dell’ente – senza però trovare un acquirente, viste anche le condizioni in cui versa, non dissimilmente dalle case vicine, di proprietà privata.
La colonizzazione della zona è di vecchia data. Le prime tracce dell’insediamento di Naso di Gatto risalgono al 1516, mentre a Cà di Ferrè risulta la presenza di cascine anteriormente al 1723. Pochi gli abitanti: il picco di residenti attorno alla chiesetta si ha nel 1873, con 25, poi una lenta discesa: 17 nel 1951, 10 nel 1961, 5 nel 1971, 4 dieci anni dopo. Ora l’unico essere vivente presente tra le case è una capretta, che osserva scampanellando le poche persone che si avventurano tra le vecchie case.
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