di Matteo Lai.
Il ricovero in gravi condizioni di Andrea Camilleri ha potuto darci riprova, per l’ennesima volta, di quanto chi si professi di destra in Italia – e segnatamente leghista – sappia essere il peggiore e più becero odiatore da tastiera conosciuto. Nessun rispetto di fronte alla malattia, né per la persona né per l’uomo di cultura. Anzi, per chi ha studiato all’università della vita la parola stessa – cultura – deve fare lo stesso effetto che fa uno stendardo rosso agitato di fronte agli occhi di un toro. Continua a leggere