Garibaldi a cavallo di una fontana

Savona non è certo famosa per annoverare luoghi pubblici arredati con fontane dai giochi d’acqua eccezionali. L’unica un po’ conosciuta per la verità è la scultura dell’artista Renata Cuneo che con “La lotta tra l’uomo e lo squalo”, posizionata in piazza Marconi e rinominata volgarmente dai savonesi ‘piazza del pesce’, regala alla città forse l’unico gioco d’acqua degno di nota. Per vedere un’altra fontana ancora in vita bisogna recarsi sulla passeggiata a mare davanti alle Fornaci dove resiste come ultimo baluardo una ormai obsoleta fontana senza nome.
prolungamento-fontana-della-pioggiaDeceduta invece, inspiegabilmente, per assenza d’acqua la famosa vasca del Prolungamento, per decenni luogo di ritrovo di giovani aspiranti diportisti con al seguito modellini nautici di ogni dimensione. Prosciugata come la fontana in piazza Barile, nata insieme al Palazzo di giustizia all’inizio degli anni ’90, avrebbe dovuto dare ulteriore lustro ad una architettura moderna mai realmente apprezzata. La fontana ha zampillato per poco tempo giocando su una doppia trasparenza quella dell’acqua e quella della vetrata sulla quale si infrangeva. Fino a qualche tempo fa di quel gioco restava soltanto l’alone calcareo sui pochi vetri superstiti, oggi anche loro scomparsi. Col tempo si è compreso il vero motivo, a far acqua da tutte le parti non era la fontana bensì il palazzo dell’architetto Ricci.

garibaldi-1Tuttavia esiste una fontana di cui non restano più tracce ed al cui posto da quasi un secolo campeggia uno dei monumenti più imponenti della città. La fontana della pioggia, ribattezzata dai savonesi della primavera per via della scultura raffigurante una Venere che allegoricamente evocava la mezza stagione, si trovava al centro di quella che attualmente è la piazza dedicata all’Eroe dei Due Mondi. Oggi infatti una statua equestre dedicata al padre della patria natio nella Nizza, all’epoca ancora italiana, si staglia imperiosamente verso il cielo proprio di fronte al mare con lo sguardo rivolto verso la terra dei Galli.

garibaldi-3La scultura, opera del piemontese Leonardo Bistolfi fu inaugurata solennemente l’11 novembre del 1928, un anno dopo l’inaugurazione del monumento di piazza Mameli, alla presenza del nipote dell’eroe, Ezio Garibaldi. Sopra ad un basamento in granito l’opera in bronzo raffigura Garibaldi seduto a cavallo. La decisione di posizionare la scultura proprio al centro della piazza del prolungamento, inizialmente pensato per piazza Diaz all’epoca ancora denominata piazza Garibaldi, fu agevolato dagli atti vandalici che danneggiarono irrimediabilmente le sculture della fontana della pioggia. Quel che rimase della Venere e delle due figure grottesche posizionate ai bordi della vasca, fu per molto tempo abbandonato nel cortile del carcere di Sant’Agostino in piazza Monticello tra l’incuria e la dimenticanza. Sconosciuto oggi il destino queste opere.

img_3375Una particolarità, il monumento dedicato a Garibaldi oltre ad aver scalzato una delle poche fontane cittadine ha subito anch’esso la crisi dei giorni nostri. L’aiuola che ne circonda la base, dapprima curata da attenti giardinieri, è stata riconvertita in una prima fase con del pitosforo, chiaramente molto meno oneroso, e ultimamente sostituito da una particolare pianta, l’elicriso, una pianta perenne dal portamento cespuglioso di colore grigio che ha il pregio di richiedere una manutenzione pressoché nulla allietando l’aria circostante con un odore intenso non del tutto gradevole.

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