25 Aprile, Altare come Predappio?

di Osvaldo Ambrosini.

Che ad Altare esista un cimitero interamente dedicato a chi ha perso la vita durante il secondo conflitto mondiale è cosa nota, così come è altrettanto noto che al suo interno siano custodite le salme di più di 300 soldati senza distinzione alcuna di schieramento, nazionalità o grado. Ugualmente non si può non sapere che la maggior parte di esse appartengano a militari dell’esercito della Repubblica Sociale Italiana e per chi un briciolo di storia l’ha studiata, RSI non è certo l’acronimo della Radiotelevisione della Svizzera Italiana. Si trattò infatti di uno Stato fantoccio che prese vita con la storica svolta dell’8 settembre del 1943 e che terminò la sua esistenza alla fine del conflitto, nel 1945. Continua a leggere

Savona, 1984: la tragica corsa del treno 

Per lungo tempo è stato ospitato in varie zone della stazione, chiuso nella sua teca di vetro, circondato da una barriera di corda, tenuta su con pali fatti di pezzi di binario, per evitare che qualche viaggiatore frettoloso lo scontrasse e lo facesse finire a terra. Continua a leggere

La Liberazione dentro ad una divisa 

di Matteo Lai.

Come tutti i lavori, anche il mio, a volte, pesa. In particolare – personalmente – mi pesa prestar servizio nelle celebrazioni per la Festa della Liberazione, ma proprio da morire. Cerchiamo di sgombrare subito il campo da equivoci: non è che abbia qualche pregiudizio, anzi, tutt’altro. Continua a leggere

Fango sul 25 aprile savonese

di Osvaldo Ambrosini.

Come accade ormai da tempo il 25 Aprile più che unire il popolo italiano riesce ad ottenere l’effetto contrario. Divide, soprattutto a sinistra, grazie a polemiche come quelle romane tra Pd e Anpi sulle scelte di chi abbia o meno la patente morale per sfilare con le proprie bandiere nel corteo della Liberazione: saranno più degni i palestinesi o i rappresentanti della Brigata Ebraica? Nel dubbio il Pd si sfila, anche se quella delle bandiere palestinesi sembra piuttosto una ripicca per far pagare la posizione tenuta dall’associazione sul referendum costituzionale perduto a dicembre. Continua a leggere

Il Processo di Savona: le radici della Resistenza

Ormai in pochi sanno che a Savona, nel 1927, si svolse un processo di particolare rilevanza, contro coloro che sarebbero diventati i capi dell’antifascismo militante e della Resistenza. Questo procedimento giudiziario ebbe inoltre un’altra importante peculiarità: sebbene il Tribunale Speciale per la difesa dello Stato fosse già attivo, questo fu l’ultimo processo per reati politici svolto da un Tribunale penale ordinario. Continua a leggere

Vecchio San Paolo, il mistero dell’orologio

di Matteo Lai.

Per qualche tempo ha campeggiato sui social network e anche sui quotidiani locali una polemica: che fine ha fatto l’orologio del vecchio Ospedale San Paolo? Ora, mentre scendono le impalcature, il mistero sembra svelato. Il ‘castelletto’ che custodiva il macchinario è stato ricostruito in cemento armato, sostituendo il vecchio manufatto. Continua a leggere

Merda sponsorizzata 

di Osvaldo Ambrosini.

Nemmeno l’artista Piero Manzoni aveva osato tanto, uno che di merda se ne capiva a tal punto da chiuderne una porzione in una scatoletta e assurgerla al rango di opera d’arte. Valutazione: inestimabile. Un ready made ancor più provocatorio di quello del maestro Duchamp, l’inventore della specialità e famoso per l’opera ‘La Fontana’, di fatto un vespasiano. Continua a leggere

Coerentemente

di Osvaldo Ambrosini.

C’è un sindaco donna (guai a dire sindaca, si arrabbia) che frequenta la politica attiva da circa un anno, e in così poco tempo è riuscita a stracciare tutti gli avversari, compresi quelli all’interno della sua coalizione. Gli stessi che dopo anni e anni di vita politica savonese, spesa per lo più all’opposizione, speravano nelle luci della ribalta in caso di vittoria. Così è la vita, bastasse l’esperienza maturata sul campo a conferire valore, in Italia avremmo probabilmente la classe politica migliore del mondo. Continua a leggere

Savona: la leggenda del Palazzo di Giustizia

Esistono lasciti delle passate amministrazioni savonesi che, pur essendo passati alla storia come opere importanti e necessarie per la città, non vengono ricordati con altrettanto entusiasmo. Per esempio, avevamo già parlato su queste pagine di come non possa essere ricordato positivamente il rifacimento di piazza Sisto IV avvenuto a metà degli anni 90. Continua a leggere

Mense, ma la giunta sa di cosa si parla?

di Billy The Kid.

L’altro giorno, aprendo un giornale online di Savona – quello che, per sua definizione, è il maggiormente diffuso in provincia – un abitante della città della Torretta sarebbe rimasto perplesso: “Ristorazione scolastica a Savona, Comune al lavoro per migliorare il servizio”. Conoscendo l’allergia finora dimostrata finora al sociale da parte – aumenti delle rette delle mense ad esclusivo uso e consumo delle casse comunali, chiusura di un asilo nido ed esternalizzazione di uno tra quelli superstiti, tagli alle associazioni che si occupano di disabili – ci sarebbe stato di che stupirsi. E invece. Continua a leggere