E ora un po’ di sano complottismo

di Matteo Lai.

Quando si tratta di cittadini statunitensi che si macchiano di crimini – dall’omicidio in su – sul territorio nazionale italiano o a carico di cittadini italiani, quasi sempre entra in gioco un qualche fattore che “sgrava” gli autori dalle loro responsabilità o comunque permette loro di scampare ad un processo in Italia. Continua a leggere

La sottile linea tra filantropia e pubblicità

di 0svaldo Ambrosini.

Premesso che il rapporto con la manutenzione del verde pubblico dell’attuale amministrazione è da sempre stato piuttosto conflittuale, l’idea di affidare la manutenzione delle aiuole comunali ai privati incoraggia forme di filantropia che possono (non si sa fino a che punto) aiutare la città a mantenere un look decoroso, sgravando nello stesso tempo la moribonda Ata da un già impegnativo carico di lavoro. Continua a leggere

#iostoconleforzedellordine : per davvero

di Matto Lai.

Caccia all’immigrato, vagheggiamenti di pene incostituzionali e comunque non previste (i lavori forzati promessi da Salvini), sdegno (social) contro le #risorse. Tutto fa brodo nel minestrone della politica italiana. Una minestra indigesta dove o si è del partito anti-polizia o si è del partito “la polizia ha le mani legate”. Continua a leggere

26.7.19: fuga dai social network

di Osvaldo Ambrosini.

Quella di ieri è stata la classica giornata in cui bisognerebbe stare alla larga dai social network che, nutrendosi soprattutto di notizie di cronaca, sono capaci di trasformasi improvvisamente in autentiche cloache maleodoranti ricolme di istinti primordiali. Continua a leggere

Parlateci di Bibbiano

di Matteo Lai.

La trista vicenda di Bibbiano, al netto di quanto la magistratura verificherà, ha messo in luce quello che già sapevamo da tempo: anche la peggior gestione diretta di un servizio da parte della pubblica amministrazione è pur sempre migliore della miglior gestione privata. Sanità, servizi sociali, manutenzioni e così via, se svolte “in house” (come usa dire oggi) sono meglio controllate e, alla lunga, più economiche. Continua a leggere

La profezia di Burlando che si autoavvera

di Osvaldo Ambrosini.

Quando l’allora presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, nell’ottobre del 2014 rivolgendosi ad una troupe di Primocanale si fece scappare a microfoni accesi una frase a metà tra la minaccia e la promessa di una vendetta sfruttando il proprio ruolo di potere, mentre veniva incalzato sulla mala gestione dell’emergenza maltempo – “farete una brutta fine”, affermò – nessuno avrebbe immaginato in realtà che la brutta fine della televisione genovese sarebbe dipesa, non tanto dall’anatema lanciato in diretta tv, piuttosto dalla autonoma e volontaria abdicazione dell’editore dal rimanere neutrale ed equidistante dai protagonisti della politica locale, a garanzia di una corretta ed equa informazione. Continua a leggere

Mandato zero, l’invenzione del secolo

di Matteo Lai.

Eravamo abituati al paziente 0, quello da cui partono le epidemie più devastanti e, non dissimilmente,la grande operazione messa in atto dal buon Gigi Di Maio è qualcosa di simile, almeno per il Movimento Cinque Stelle. Cade infatti uno dei tabù, quello del vincolo dei due mandati: oggi per i consiglieri comunali, domani si vedrà. Intanto il concetto, come si suol dire, è stato sdoganato. Continua a leggere

La fauna protetta delle spiagge albenganesi

di Osvaldo Ambrosini.

Sembra proprio che nulla riesca a fermare la campagna elettorale permanente, di alcuni dei rappresentanti del centrodestra ligure targato Toti. Continua a leggere

Jova beach party, Albenga dice: “Ciaone”

di Matteo Lai.

Il “Jova beach party” – la Woodstock “de noartri” trasformata da festival a feuilleton e divenuto romanzo a puntate di sé stessa – non approderà ad Albenga. Le mareggiate avrebbero ridotto lo spazio già risicato necessario, sulla spiaggia, per il posizionamento del palco, che immaginiamo a questo punto molto simile a quello dei Pink Floyd a Venezia, ma senza i Pink Floyd. Ora, sebbene il buon Jovanotti – tralasciando la parentesi iniziale ‘rap’ – non possa annoverarsi tra i (numerosi) cantanti che detesto, sbirciando un po’ l’organizzazione dell’evento ho sussultato. Continua a leggere

È a Seborga il polo universitario più grande d’Europa

di Osvaldo Ambrosini.

Il comune dell’entroterra imperiese di circa 300 anime, autoproclamatosi Principato (ovviamente non riconosciuto da nessuno se non dai suoi residenti),  che stampa addirittura moneta – il Luigino (senza valore legale )- ed immatricola i veicoli dei residenti con una targa (posta a latere di quella della Repubblica Italiana), è diventato da qualche tempo il polo universitario più grande d’Europa. Continua a leggere