di Osvaldo Ambrosini.
Chi come me è stato allevato a “pane e Toro” ed è stato ragazzino negli anni ‘80, avrà vissuto come un incubo costante la presenza, nell’ ‘odiata’ squadra rivale cittadina, di Michel Palatini. Regista francese con rara visione di gioco e notevoli doti tecniche. Per molto tempo quella Juve è stata l’ossatura della nazionale italiana, tolti gli unici due stranieri ammessi dalle benedette regole di un tempo. L’altro era per la cronaca un certo Zibi Boniek. Continua a leggere