Ernesto “Che” Guevara, un pessimo soggetto

di Matteo Lai.
Un rivoluzionario da farmacia. Così veniva definito Ernesto “Che” Guevara da Giorgio Amendola, esponente di spicco del Pci (ala “migliorista”, quella di Napolitano, per intenderci), sancendo l’incapacità – almeno in quel momento, almeno da parte di quella che impropriamente definiremmo una corrente del Partito Comunista – di comprendere la portata di un personaggio come quello del Che, ancora oggi non del tutto chiara a gran parte della sinistra, sicuramente a livello europeo.

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L’ultimo comunista 

di Matteo Lai.

La morte di Fidel Castro mette definitivamente la parola fine sulle code di quel “secolo breve” che è stato il XX Secolo, così definito da Eric Hobsbawm, che ne definiva la periodizzazione storica tra il 1914 – inizio della Prima Guerra Mondiale – e il 1989 -caduta del Muro di Berlino-. Continua a leggere