Nazionale italiana liberata… dall’azzurro.

di Osvaldo Ambrosini.

La notizia che la nazionale italiana, sabato, contro la Grecia, in una partita valida per le qualificazioni al campionato europeo del 2020, giocherà con una maglia di colore verde (studiata appositamente dallo sponsor tecnico per celebrare il ‘rinascimento’ della nazionale formata per buona parte da una nuova generazione di ragazzi promettenti), ha fatto indispettire molti affezionati all’azzurro. Colore che tradizionalmente da più di un secolo contraddistingue non soltanto la nazionale di calcio ma tutto il movimento sportivo del nostro Paese. Continua a leggere

Il ritorno di Sciaboletta

di Matteo Lai.
Le monarchie, si sa, sono indecenti rottami della storia. Prevedono che un uomo (o una donna) si elevi sopra gli altri non già per nessun altro merito, che non sia quello di nascita. Ne resistono ormai poche, per lo più proprio in Europa: oltre a quelle presenti negli Stati da operetta – Lussemburgo, Liechtenstein, Monaco, Vaticano – ne annoveriamo alcune ormai meno che simboliche in Olanda, Belgio, Svezia, Danimarca e Norvegia, oltre che due regni “pesanti” come il Regno Unito e la Spagna, indicata direttamente da Franco come unica forma di Stato possibile, alla sua morte, pur di evitare il ritorno alla Repubblica da lui distrutta.

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