Savona: paint it black

di Matteo Lai.

Savona, ahinoi, ultimamente è salita alle cronache nazionali per motivi non proprio gloriosi. Ha aperto le danze il sindaco di Pontinvrea, Camiciottoli, con le belle dichiarazioni contro l’allora presidenze della Camera Boldrini. Una querelle che si è protratta processualmente fino a poco tempo fa, vedendolo condannato. Continua a leggere

Gioco del calcio: la fine è vicina

di Osvaldo Ambrosini.

Sembra che la mano invisibile dell’economia, applicata al mondo del calcio, stia facendo di tutto per allontanare il pubblico dagli stadi ed in generale per far disinnamorare gli appassionati di questo sport. Continua a leggere

Il ritorno di Sciaboletta

di Matteo Lai.
Le monarchie, si sa, sono indecenti rottami della storia. Prevedono che un uomo (o una donna) si elevi sopra gli altri non già per nessun altro merito, che non sia quello di nascita. Ne resistono ormai poche, per lo più proprio in Europa: oltre a quelle presenti negli Stati da operetta – Lussemburgo, Liechtenstein, Monaco, Vaticano – ne annoveriamo alcune ormai meno che simboliche in Olanda, Belgio, Svezia, Danimarca e Norvegia, oltre che due regni “pesanti” come il Regno Unito e la Spagna, indicata direttamente da Franco come unica forma di Stato possibile, alla sua morte, pur di evitare il ritorno alla Repubblica da lui distrutta.

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Caro “compagno” ti scrivo

di Matteo Lai.

Da sempre una delle attività principali della sinistra sdoganata dalla caduta del Muro di Berlino è – ahimè – il voler comprendere le ragioni dei “ragazzi di Salò”, compiacendosi nel trovare eventuali azioni dei partigiani non improntate a quel limpido eroismo che, invece, si pretende da eroi – giovani, belli e di plastica – come si vorrebbero i protagonisti della lotta di Liberazione. Tuttavia questa azione sconta un grave difetto: la decontestualizzazione dalla realtà storica dell’epoca. Continua a leggere

Chi aiutò la Tito Campanella?

L’articolo apparso su questo blog lo scorso 14 gennaio, in occasione del trentatreesimo anniversario della tragedia – tutta savonese – dell’affondamento del “Tito Campanella”, oltre ad aver riscosso un notevole interesse, ha permesso di metterci in contatto con un testimone del disastro. Continua a leggere

Information overloading, troppe bandiere tricolori

di Osvaldo Ambrosini.

Da tempo il Governo Renzi ha reclutato tra le sue fila tale Jim Messina, una sorta di esperto in campagne elettorali, social media manager, fuoriclasse della comunicazione e molto altro ancora. Tradotto: colui che è riuscito a far perdere circa 11 milioni di voti ai democratici americani tra il 2008 (Obama I) e le ultime presidenziali, consegnando il paese a Trump con tanti saluti alla povera Hillary. Nel suo palmares risplendono anche le sconfitte di Cameron in Inghilterra e quelle di Rajoy in Spagna. Continua a leggere

Prodi sull’Europa

di Osvaldo Ambrosini.

Proprio l’altra sera sul LA7, nel programma diretto da Gianluigi Paragone e Francesca Barra, “In Onda” l’ospite Romano Prodi spiegava il suo punto di vista riguardo le cause che hanno portato a questa Europa tedesco-centrica. In poche parole, sostiene il Professore, il peccato originale è stato: Continua a leggere

Family day: benvenuto, medioevo!

di Matteo Lai. 

Sebbene nessuno ne sentisse la mancanza, è tornato il Family day, manifestazione talmente retriva e bigotta che lascerebbe interdetto persino un inquisitore della Spagna della Reconquista. Un congruo numero di persone si è presa la briga di convergere a Roma, per manifestare contro i diritti di altre persone. Continua a leggere

Noi non “Podemos”: l’occasione mancata del M5S

di Matteo Lai

Tra i Paesi mediterranei, cosa unisce la Spagna e la Grecia, ma non l’Italia? Semplice, la presenza di partiti o movimenti che, pur ponendosi a sinistra, riescono a superare le barriere ideologiche Novecentesche. Syriza e Podemos, infatti, sono riusciti ad intercettare quei voti in uscita dai partiti “storici” – come PSOE, PASOK, KKE, Izquierda Unida -, raccogliendo il consenso di elettori che non vi si riconoscevano più, ma non volevano “svoltare” a destra o verso il non voto. Continua a leggere