Lettere al direttore, da Borghetto con amore

Questo blog, godendo della fiducia e della stima di alcuni simpatizzanti, è diventato nel corso degli anni orgogliosamente anche un riferimento per gli antifascisti della nostra provincia. Continua a leggere

Il ritorno di Sciaboletta

di Matteo Lai.
Le monarchie, si sa, sono indecenti rottami della storia. Prevedono che un uomo (o una donna) si elevi sopra gli altri non già per nessun altro merito, che non sia quello di nascita. Ne resistono ormai poche, per lo più proprio in Europa: oltre a quelle presenti negli Stati da operetta – Lussemburgo, Liechtenstein, Monaco, Vaticano – ne annoveriamo alcune ormai meno che simboliche in Olanda, Belgio, Svezia, Danimarca e Norvegia, oltre che due regni “pesanti” come il Regno Unito e la Spagna, indicata direttamente da Franco come unica forma di Stato possibile, alla sua morte, pur di evitare il ritorno alla Repubblica da lui distrutta.

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Savona: rintocchi, memorie e… celebrazioni mal riuscite

di Osvaldo Ambrosini.

“Una manifestazione fortemente voluta da questa amministrazione”. Si avete capito bene, è iniziato proprio con queste parole il discorso del nostro Sindaco Caprioglio, in occasione della festa organizzata per celebrare i 90 anni dall’inaugurazione del monumento ai caduti più importante della città. Continua a leggere

Savona, tra verde e monumenti: alberi da brutte figure

di Matteo Lai.

Tra martedì 21 e mercoledì 22 novembre, a Savona andranno in scena due manifestazioni che hanno un sapore piuttosto agro. Martedì, infatti, si terrà la “Giornata nazionale dell’albero”. Per chi, nell’ultimo anno, ha seguito le cronache cittadine riguardanti il verde pubblico, questo evento assomiglia a “Erode per Unicef”: Continua a leggere

Piazza Mameli, più rintocchi che memoria

Le origini della della piazza dedicata al patriota Mameli, che ospita il monumento ai caduti più importante della città, risalgono agli anni Settanta del Ottocento. All’epoca l’area era occupata per una buona parte dai giardini della villa della famiglia De Mari, che si estendevano fino all’attuale piazza Diaz. Con gli anni arrivò ad avere la conformazione attuale. Tuttavia, chiamandosi all’epoca piazza Pietro Paleocapa, come la strada che ancora oggi collega il porto a piazza del Popolo, era priva di monumenti o simboli particolari che la rendessero in qualche modo identificabile. Continua a leggere