Provincia di Savona: continua la gara di rutti

di Osvaldo Ambrosini.

Chi non è di Savona o della nostra provincia potrebbe non essersi accorto di una antica competizione, che da un po’ di tempo è tornata prepotentemente di moda dalle nostre parti: una gara di rutti, giocata esclusivamente tra professionisti, da far invidia ai migliori concorrenti dell’Oktoberfest. Una brancata di primi cittadini, spesso leghisti, che si distinguono tra i 69 colleghi della provincia, hanno deciso di sfidarsi senza esclusioni di colpi. 

Sebbene non tutti riescano a far vibrare diaframma, ugola e stomaco al punto tale da poter essere uditi dai media, tra i migliori senza dubbio è doveroso segnalare per lo sforzo il sindaco Delfino di Ortovero, finito sui giornali per aver minacciato le dimissioni di fronte al pericolo rappresentato da 10 profughi, in arrivo da Loano per circa un mese. Rilevati 60 decibel, corrispondenti al trambusto provocato da una conversazione rumorosa, si può fare di più ma è un inizio.

Un bel colpo lo ha fatto vibrare invece il sindaco Canepa di Alassio che, con un’ordinanza discriminatoria e razzisata – che gli è valsa anche una condanna per altro prevedibile -, aveva dato il via a questa speciale gara, all’insaputa dei più, circa un paio d’anni fa. Il fonometro si è fermato a 90 decibel, l’equivalente del frastuono provocato dal traffico urbano, decisamente un buon livello. Leggermente inferiore il rumore fatto registrare dal verso del sindaco Bologna, di Carcare, che si è limitato ad un copia incolla dell’ordinanza del collega alassino e che gli è valso anche il copia incolla dei giudici con relativa sentenza di condanna. Decibel 85, manca l’elemento di originalità, può fare decisamente meglio.

Una menzione particolare invece la merita l’assessore alla sicurezza di Savona, Ripamonti, anch’egli manco a dirlo in quota Lega, che alla sua prima uscita pubblica nel 2016, di fronte ad una platea irretita dalle voci sul centro smistamento profughi di Legino, sbottò con un clamoroso bestemmione. La performance gli valse il raggiungimento della soglia dei 100 decibel, l’equivalente del rumore di un martello pneumatico. Si inserisce nella classifica al terzo posto il classico fantasista straniero, l’unico della rosa a non aver mai indossato una fascia tricolore, don Angelo Chizzolini, all’epoca dei fatti parroco di Arnasco una piccola comunità dell’entroterra. Il suo rifiuto di benedire la salma dell’unica donna deceduta al seguito del crollo di una palazzina perché ‘colpevole’ di essere di origine marocchina ha fatto fermare lo strumento a 110 decibel. Decisamente un bel colpo di disumanità per essere un rappresentante della carità Cristiana.

Sul secondo gradino del podio troviamo invece l’ex sindaco e attualmente assessore regionale Stefano Mai, degno rappresentante delle istanze separatiste della sua Zuccarello, che dalle pagine di Facebook impartisce una lectio magistralis sulla storia africana e sui nazionalisti Mau Mau. 120 decibel rilevati, il frastuono di un petardo esploso a distanza ravvicinata, figuraccia compresa. Tuttavia sul gradino più alto si inserisce di diritto, da poche ore, il sindaco di Pontinvrea Camiciottoli, leghista pure lui. Schiacciare sulla propria tastiera contemporaneamente i tasti “arresti domiciliari”, “per i profughi violentatori” e “a casa della Boldrini”, riferendosi ai noti fatti di Rimini, gli fa raggiungere il rumore del decollo di un aereo, sfiorando la soglia del dolore, provocando un autentico boato mediatico che gli è valso un tornado di insulti compresi quelli del giornalista Mentana.

Ancora la gara non è conclusa e l’escalation di questi tempi ha dimostrato che i record sono fatti per essere frantumati. Nell’attesa di conoscere il nome del prossimo fuoriclasse della specialità mette malinconia rilevare, nel giorno della scomparsa dell’ex sindaco leghista di Pietra Ligure Accame, il crollo morale e culturale della classe dirigente della Lega Nord negli ultimi 20 anni, che per la verità non è mai stato eccelso.

 

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