L’assessore col cerino in mano

di Osvaldo Ambrosini.

Dopo aver atteso qualche giorno dall’elezione del nuovo sindaco della città, Ilaria Caprioglio, prima donna a vestire la fascia tricolore, ha ufficializzato tutte le nomine degli assessori che faranno parte della giunta. In mezzo ad alcuni nomi sicuri anche alcune sorprese. Certo fare i conti con le quote rosa ha reso le cose più complicate ma ricorrendo all’ennesima ‘straniera’ e ad una studentessa le caselle sono state completate.

img_4623La sorpresa più grande sono le deleghe riservate per il vice sindaco Arecco a cui sono stati assegnati i lavori pubblici, che per carità rappresentano senza dubbio un assessorato importante, ma stante le lezioni che settimanalmente ha elargito su stampa e blog locali sulla corretta gestione delle partecipate con particolare attenzione all’Ata ed al ciclo dei rifiuti, sorprende che tutta questa competenza non venga sfruttata come avrebbe meritato. A Santi invece le deleghe all’edilizia privata e all’ambiente, con tutte le polemiche che questo incarico ha già scatenato. Delega già avuta in precedenza in Provincia, che lo ha portato ad essere coinvolto nell’inchiesta Tirreno Power.

Ma la responsabilità più scomoda, quella che nella maggior parte dei casi o rimane in capo al Sindaco oppure viene assegnata all’assessore che più di altri dimostra conoscenze in materia di sicurezza, polizia municipale o ambiente, è finita in capo al neo assessore allo sport, Maurizio Scaramuzza. L’uomo di Vaccarezza inizierà questa nuova esperienza con un ruolo delicatissimo. Perché se è vero che nel campo dello sport ha esperienza, probabilmente anche una buona visione, e i presupposti, manco a dirlo, sono sicuramente migliori di quelli del suo predecessore, è pur vero che la delega alla protezione civile appare come una spada di Damocle che pende sulla sua testa. img_4138Esperienze passate insegnano che gestire le emergenze, a partire dalle semplici allerta meteo, localmente rappresentano prese di responsabilità non da poco.

Starà a lui essere abile ad imparare velocemente: la conoscenza della macchina della protezione civile savonese potrà permettergli di non farsi cogliere impreparato. Tuttavia, qualunque decisione prenderà, sappia fin da ora che verrà investito dall’onda di piena del “mugugno savonese”, soprattutto sulla questione più spinosa: tenere aperte o meno le scuole.
Una delega insidiosa insomma, che per ben che vada non ha mai portato lustro a nessun politico. L’impressione quindi è che nel gioco del passaggio di mano in mano, Scaramuzza sia rimasto proprio l’ultimo col cerino tra le dita. Vai a spiegare ora ai savonesi che quella delega proprio non la voleva nessuno.

fiammifero

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