Nazionale italiana liberata… dall’azzurro.

di Osvaldo Ambrosini.

La notizia che la nazionale italiana, sabato, contro la Grecia, in una partita valida per le qualificazioni al campionato europeo del 2020, giocherà con una maglia di colore verde (studiata appositamente dallo sponsor tecnico per celebrare il ‘rinascimento’ della nazionale formata per buona parte da una nuova generazione di ragazzi promettenti), ha fatto indispettire molti affezionati all’azzurro. Colore che tradizionalmente da più di un secolo contraddistingue non soltanto la nazionale di calcio ma tutto il movimento sportivo del nostro Paese. Continua a leggere

25 Aprile: la Cairese premia un giornalista di Casapound

di Osvaldo Ambrosini

In occasione della 24º edizione del Torneo Internazionale Città di Cairo Montenotte, 1º memorial Carlo Pizzorno, che si svolge dal 25 al 28 aprile riservato alla categoria giovanissimi, l’ASD Cairese ha organizzato come di consueto un torneo di altissimo livello ospitando numerose società professioniste. Continua a leggere

Cesare Battisti, da ‘belva umana’ ad un Fracchia qualunque.

di Osvaldo Ambrosini.

La cattura di Cesare Battisti è diventata uno degli avvenimenti mediatici più seguiti della storia recente. Da ogni parte sono arrivati i dettagli degli appostamenti dell’interpol, prima in Brasile poi in Bolivia, mentre una volta giunto in Italia abbiamo assistito increduli alla cronaca imbarazzante sul comitato d’accoglienza allestito al terminal di Ciampino, tra una giacca della polizia di Stato e una della polizia penitenziaria. Continua a leggere

E-commerce: il volto folle del capitalismo

di Matteo Lai.

Pochi giorni fa è apparsa una notizia, presa dai giornali e rilanciata da diversi siti, secondo cui la più importante azienda di e-commerce mondiale, nelle sue sedi francesi, avrebbe adottato una politica commerciale abbastanza curiosa. Continua a leggere

11, 11, 11… il calcio italiano non ricorda

di Osvaldo Ambrosini.

L’11 novembre 1918 il treno speciale del maresciallo Foch entrò nella stazione di Compiegne a nord di Parigi. In una carrozza del treno gli inviati del governo provvisorio tedesco firmano l’armistizio con cui la Germania accettò la sconfitta e nel quale venne decretato il cessate il fuoco, fissato per le 11 del mattino dell’unidcesimo giorno dell’undcesimo mese del 1918. Continua a leggere

Bocciata in storia

di Matteo Lai

Da sempre, una certa parte di destra è specializzata nell’interpretazione delle vicende storiche del Novecento. Tuttavia, in occasione del centesimo anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale, Giorgia Meloni – la donna che è riuscita nell’arduo compito di farsi scippare la titolarità del verbo nazionalista a favore di un movimento che fino a ieri era secessionista – dimostra tutta la sua mancata conoscenza della storia. Continua a leggere

Antifascisti: sì, no, più o meno e all’ingrosso

di Matteo Lai.

Gironzolando pochi giorni per la Corsica, ho avuto modo di constatare una vicenda, almeno per noi italiani, piuttosto curiosa. Praticamente tutti i monumenti che ricordano i caduti nella lotta resistenziale sono stati rinnovati o perlomeno restaurati. Continua a leggere

Gioco del calcio: la fine è vicina

di Osvaldo Ambrosini.

Sembra che la mano invisibile dell’economia, applicata al mondo del calcio, stia facendo di tutto per allontanare il pubblico dagli stadi ed in generale per far disinnamorare gli appassionati di questo sport. Continua a leggere

Rispieghiamo la vignetta per chi era assente

di Osvaldo Ambrosini.

Ho commesso un grave errore nel mio precedente articolo in cui ho provato, per la verità con scarsi risultati, a spiegare quale fosse il ruolo della satira e la sua missione, per lo meno nel mondo occidentale, e quale ruolo abbiano la libertà di espressione e di stampa nelle democrazie mature. Continua a leggere

Sovranisti di ‘sta Gioconda

di Osvaldo Ambrosini.

La Coppa del Mondo, finita tra le braccia dei cugini d’Oltralpe, invece di limitarsi ad essere festeggiata sui Champs-Élysées e in tutte le piazze delle città francesi come avrebbe dovuto, ha innescato, com’era prevedibile, la solita polemica che ha coinvolto i transalpini non già contro gli avversari croati, battuti in finale, ma con noi italiani. Continua a leggere