I sistemi elettorali sono, per definizione, metodi di manipolazione della volontà popolare. Niente di male: si tratta di trasformare i voti in seggi, scegliendo il sistema che maggiormente si confà alla storia, agli usi, ai costumi ed alla realtà sociale di un Paese. Eh sì, perché necessariamente un sistema elettorale deve calzare la comunità politica e non, viceversa, essere l’armatura entro cui costringerlo. Continua a leggere
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Proporzionale, la scelta dei padri costituenti
L’antifascismo ad orologeria di questo Pd
di Matteo Lai.
Generalmente in un articolo è buona norma non parlare di fatti o esperienze personali. Per una volta, anche se marginalmente, parlerò di qualcosa che mi riguarda. Chiunque minimamente mi conosca sa quanto l’antifascismo sia centrale nei valori fondanti della mia vita: crescere in un quartiere, Zinola, che ha dato un grande contributo alla causa della Liberazione, pagandone anche un importante tributo, ha sicuramente inciso, così come i racconti di mia nonna e mia madre. Continua a leggere
Tirreno Power: “Colpa d’Alfredo!”
di Osvaldo Ambrosini.
Il più “grande” premier che la sinistra Italiana potrà mai ricordare, Renzi, è anche l’autore della più grande riforma di “sinistra” del mondo del lavoro nel nostro paese. Dove non erano arrivati i vari Treu, Biagi, Fornero e Poletti, c’è riuscito il Matteo fiorentino che fa felici in un colpo solo Confindustria, la Merkel e la Troika, scontentando i sindacati e la quasi totalità dei lavoratori. Continua a leggere
Italicum, Italici, Italico, Italicum, Italicum, Italico…
di Matteo Lai.
I sistemi elettorali, si sa, sono metodi di manipolazione del voto. Ovvero, sono il necessario filtro che permette di tradurre in seggi la volontà dei cittadini. Tuttavia è buona norma che la manipolazione, il filtro, sia lieve e impercettibile, non distrorca troppo (per quanto possibile) le scelte effettuate in cabina elettorale. Continua a leggere