di Osvaldo Ambrosini.
Il comune dell’entroterra imperiese di circa 300 anime, autoproclamatosi Principato (ovviamente non riconosciuto da nessuno se non dai suoi residenti), che stampa addirittura moneta – il Luigino (senza valore legale )- ed immatricola i veicoli dei residenti con una targa (posta a latere di quella della Repubblica Italiana), è diventato da qualche tempo il polo universitario più grande d’Europa. Continua a leggere