Caro Livio, troppo tardi

di Matteo Lai.

Quando nel 2007 nacque il Pd, solo una piccola parte di iscritti ai Ds decise di non aderire al nuovo partito, non ritrovandovi più le radici storiche della sinistra italiana. D’altro canto il nuovo leader Veltroni (beh, dai, lavato con Perlana, essendo stato in precedenza già segretario dei Ds) era stato chiaro: non un nuovo partito, ma un partito nuovo – un po’ togliattiano, ma chi volete che se ne accorga, avrà pensato il buon Walter -, la cui collocazione era il centrosinistra e la vocazione maggioritaria. Continua a leggere

Dalla Spezia a Savona, si scrive Pd si legge Dc

di Matteo Lai.

Chi si ricorda della Dc e delle sue mille correnti, viste da sinistra come esempio della politica più deteriore? Un tempo un cambiamento delle alchimie interne portava a cadute di giunte comunali, provinciali e regionali o, addirittura, a cambi di governo. Continua a leggere

La Cgil savonese va veloce

di Osvaldo Ambrosini.

È ormai chiaro e sotto gl’occhi di tutti come la Camera del Lavoro di Savona rappresenti una corsia preferenziale per selezionare la classe dirigente di una parte di sinistra: senza dover tornare indietro fino ai tempi del Pci, basta risalire al congresso Ds del 2001, vinto a sorpresa, nel Savonese, dal “correntone” della sinistra interna capeggiata da Giovanni Berlinguer. Continua a leggere

Bersani in Liguria, con la paura di essere l’unico rottamato

di Matteo Lai.

Un ritorno alle origini? L’appoggio che l’ex segretario Pd, Pierluigi Bersani, ha offerto a Raffaella Paita, candidata alla presidenza della Regione Liguria ed un tempo sua supporter, prima di essere folgorata dal renzismo, potrebbe apparire anche questo. Ma purtroppo rischia di essere ben altro. Continua a leggere

Prossimo Sindaco di Savona: nubi di ieri sul nostro domani odierno

di Billy the Kid.

E’ tutto rientrato. Gli stracci che sono volati in casa democratica, ed in particolare nel Pd savonese, sono ormai storia antica. Gli organi di stampa locali ci mostrano un bel quadretto, con Berruti, Miceli e Paita teneramente avvinti. E c’è già chi azzarda che la rinnovata unità d’intenti spiani la strada alla candidatura di Livio di Tullio alla carica di Sindaco. Continua a leggere

Paita svela il programma: unico punto, Genova capoccia

di Matteo Lai.

E’ la Liguria una terra leggiadra. Così scriveva un tempo il Cardarelli. Oggi, più che altro, sembra una terra schiacciata dal “capoccione” dell’ex Superba che, ormai, ha perso il suo ruolo di locomotiva della regione. Continua a leggere

Renzie’s Pizza: anche la minoranza PD si siede a tavola

Non so quanti ricorderanno le finte pubblicità de “L’Ottavo nano”, dove – prendendo in giro il “Berlusconi operaio” – si reclamizzavano presunti bambolotti nei quali il Silvio nazionale faceva i più disparati mestieri.

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Le scelte del Pd savonese, aspettando il presidente della Repubblica

La direzione del Pd savonese, discutendo delle primarie liguri, ha deciso di non decidere. Unanimità su un punto solo: tutti uniti con Raffaella Paita, senza – però – scordare il (recentissimo) passato e sottolineando, almeno da parte dei vincitori, la grande prova di democrazia che sono state le consultazioni interne. Continua a leggere

Tra Paita e Cofferati: vecchi (comunisti) e no.

Premetto di non avere in particolare simpatia Sergio Cofferati. Mi ricorda un Civati di una decina di anni fa: eterna promessa della sinistra,  promotore-ombra di una mozione congressuale in funzione anti  Fassino-D’Alema, che metteva insieme veltroniani e sinistra Ds  (ampiamente sconfitta a livello nazionale, vincente solo a Vibo Valentia e Savona dove – nota per gli storici – farà eleggere segretario Nino  Miceli), non spiccherà mai realmente il balzo, declinando rapidamente dopo  l’esperienza di sindaco di Bologna. Continua a leggere

“Stracci (che volano)”: la nuova telenovela del Pd ligure

Volano gli stracci nel Pd ligure. Le primarie, che per alcuni sono “la più grande forma di democrazia”, hanno lasciato strascichi amari, con dubbi sulla validità della consultazione che ha incoronato Lella Paita ed un “grande vecchio” del partito, come Sergio Cofferati, che decide di andarsene sbattendo la porta. Continua a leggere